lunedì 10 ottobre 2011

OVEST BRESCIANO:ma dove vivono i sindaci leghisti?
Qualche giorno fa leggendo sulla stampa locale le dichiarazioni di alcuni sindaci leghisti dell'Ovest bresciano ho avuto la sensazione di ascoltare persone che abitano su un altro pianeta. Dire che questo governo non potrebbe fare di più perché costretto a tappare buchi altrui credo che sia una colossale bugia. Dovrebbero invece spiegare che Bossi e Berlusconi, che hanno governato 8 degli ultimi dieci anni con maggioranze numericamente mai viste, stanno mettendo pesantemente «le mani nelle tasche degli italiani» e nonostante il «braccino corto» di Tremonti, il debito pubblico cresce insieme alle tanto «odiate» tasse.
I sindaci leghisti che parlano tanto di autonomie locali e di federalismo che verrà (verrà? chi lo sa?) non dicono una sola parola sulla scelta scellerata di eliminare l'unica tassa veramente locale che era l'Ici e che è stato un primo duro colpo ai Comuni che oggi dopo le ultime (penultime?) manovre si vedono costretti a fare salti mortali per non tagliare servizi essenziali in favore soprattutto delle persone più in difficoltà.
A parte i fiumi di parole quale iniziativa concreta ha preso la Lega per dare anche un minimo di ossigeno ai Comuni?
Tante chiacchiere sui soldi che vengono sprecati al Sud e poi Bossi consente che il governo trasferisca una montagna di euro a Roma e a Catania per tappare quei pozzi senza fondo.
E tutto questo solo per soddisfare la propaganda populista del mago di Arcore a cui ormai sono legati mani e piedi.
Quanto poi alla storia fantomatica dell'autodeterminazione dei popoli vorrei ricordare intanto che stiamo parlando del nulla dato che questi sono slogan per tenersi buona una sparuta minoranza di fedelissimi: per fortuna la maggioranza degli elettori della Lega (sempre meno in verità) è molto più saggia dei poltronari locali e romani.
E poi in un Paese normale non sarebbe mai possibile che ministri che giurano sulla Costituzione, che all'art.5 parla di «Repubblica una e indivisibile», possano avere come obiettivo la secessione.
Ci vorrebbero richiami molto forti altro che difesa d'ufficio di un leader ormai in declino!
Cari leghisti basta con la propaganda e slogan populisti, che servono solo a mantenenere il consenso alimentando l'intolleranza dei cittadini verso le istituzioni anche quelle che per fortuna rappresentano un punto fermo della nostra democrazia.
Basta con questa favola della Roma ladrona, non siete più credibili: siete voi la vera Roma ladrona, siete voi quel potere chiuso nel palazzo, siete voi quella casta che si trastulla nei privilegi che solo a parole vuole eliminare, mentre è sempre pronta a salvare gli amici degli amici, che la Lega d'altri tempi avrebbe preso «a cappi in faccia».
Nino Di Bernardo
Coordinatore PD Oglio Ovest

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