domenica 15 gennaio 2012

Il cemento sta «divorando» la Bassa

ORZINUOVI. Una ricerca promossa da Cogeme Onlus illustra gli allarmanti dati sul consumo di suolo in ventuno Comuni della pianura bresciana
Fonte Riccardo Caffi Bresciaoggi - 15 gennaio 2012
Dal ´99 al 2007 le aree urbanizzate sono aumentate del 20 per cento Ogni anno scompaiono 99 ettari di campagna e di terreni agricoli


Per fermare il consumo di suolo gli abitanti della Bassa devono cambiare stile di vita e le amministrazioni comunali devono indirizzare il settore edilizio alla quasi esclusiva attività di recupero dei centri storici semi abbandonati. È questa, in sintesi, la conclusione alla quale portano i risultati della ricerca «Consumo di suolo ed effetti ambientali», che la fondazione Cogeme Onlus ha commissionato a Metis, Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, nell´ambito del progetto Pianura sostenibile. I risultati dello studio, condotto dal professor Paolo Pileri in collaborazione con Diana Giudici e Luca Tomasini, sono stati illustrati l´altro ieri nella rocca di Orzinuovi.
LA RICERCA ha preso in considerazione la mezzaluna intorno a Brescia, dalle colline della Franciacorta alla Bassa, che comprende 88 Comuni, su un´area di quasi 160 mila ettari, con circa 586 mila abitanti.
Di questi Comuni sono 21 quelli della Bassa che hanno aderito al progetto Pianura Sostenibile e sui quali si è focalizzato lo studio. Si tratta di Azzano Mella, Barbariga, Berlingo, Capriano del Colle, Castel Mella, Comezzano, Corzano, Flero, Longhena, Lograto, Mairano, Maclodio, Orzinuovi, Palazzolo, Quinzano, Roncadelle, Rudiano, Torbole Casaglia, Travagliato, Urago e Villachiara. Quattro contano meno di 2 mila abitanti, quattordici tra i 2 mila e i 10 mila, due sopra i 10.000 (Orzinuovi e Travagliato), solo con più di 15.000 (Palazzolo).
OCCUPANO una superficie pari a 30.386 ettari, sui quali, al 2007, risiedevano 123.867 abitanti. Nel 2007 la superficie urbanizzata e impermeabile era pari a 5.290 ettari, ossia +799 ettari rispetto al 1999, con un tasso di crescita media di oltre il 20% in 8 anni, corrispondente ad un aumento annuo di 99,88 ettari. Tra il ´99 e il 2007 la popolazione è aumentata di 17.988 unità (+20,8%); la superficie urbanizzata del 20,9 per cento. L´urbanizzazione di nuove aree residenziali e industriali ha eroso in otto anni il 4,2% delle superfici rurali disponibili nel 1999, trasformate in aree che non saranno più utilizzabili per le produzioni agricole.
Il modello di urbanizzazione prevalente in questi Comuni è quello a bassa densità, ovvero della casa monofamiliare, o dispersa negli spazi aperti, e del capannone. Qui ogni abitante dispone di 487 mq di superfici urbanizzate, contro i 235 mq di un abitante di Brescia. Ciò significa maggiori costi di gestione urbana che vanno a carico dei cittadini.
Questo modello, diffuso e costoso, si regge sull´uso dell´auto (carburanti, stress, incidentalità), sugli elevati costi energetici domestici, sul maggior costo per strade (+12%) e servizi locali (+7%). I Comuni, che hanno favorito il processo di espansione edilizia per la necessità di «far cassa» incamerando gli oneri, si trovano a dover fronteggiare le spese per la manutenzione di strade e servizi. E mentre aumentano i costi individuali, collettivi e ambientali di tale modello e cresce l´esposizione ai rischi naturali e ai danni dell´inquinamento, le aziende agricole rischiano di chiudere ed il paesaggio imbruttisce.
OCCORRE FERMARE il consumo di suolo per un nuovo modo di vivere il paesaggio. In questa prospettiva la ricerca promossa dal Cogeme Onlus e condivisa dall´assessorato regionale al Territorio e urbanistica, da Confagricoltura e da Coldiretti di Brescia, offre un utile supporto per le politiche urbanistiche del territorio.

Nessun commento:

Posta un commento