mercoledì 14 settembre 2011

Ospedale, autonomia addio? Spunta la fusione con il Civile

CHIARI. Domani la Regione illustrerà in commissione gli effetti della Finanziaria sulla rete sanitaria della Lombardia
Anche la «Mellino Mellini» figura nella lista delle aziende candidate all'accorpamento per calmierare i costi legati ai supermanager
Fonte R.PR. Bresciaoggi - 14 Settembre 2011
L´ospedale di Chiari al centro delle grandi manovre regionali

Dopo i rumors e le voci di corridoio, domani si giocherà a carte scoperte. Il direttore generale alla Sanità Carlo Lucchina presenterà in commissione regionale le ricadute della Finanziaria sulla rete ospedaliera lombarda. In quella sede troverà conferma o smentita l'ipotesi di accorpamento dell'azienda ospedaliera «Mellino Mellini» al Civile di Brescia che circola da settimane. La fusione amministrativa coinvolgerebbe un bacino di 180 mila pazienti che, oltre all'ospedale di Chiari, conta i presidi di Iseo e Orzinuovi. Nulla o quasi in realtà cambierebbe per i pazienti, salvo che la programmazione finanziaria e gli investimenti sulla «Mellini» sarebbero decisi dai vertici del Civile. In buona sostanza l'azienda perderebbe l'autonomia gestionale.
LA REGIONE SEMBRA infatti decisa a dare un taglio alle poltrone dei supermanager ai vertici degli ospedali e ai relativi apparati amministrativi. Solo lo stipendio di un anno di un direttore generale vale 180 mila euro. Così il problema urgente di ridurre i costi, senza né mettere le mani in tasca ai cittadini né intaccare la qualità dell'assistenza sanitaria, sta spingendo lo staff del governatore Roberto Formigoni a studiare un'eventuale fusione tra aziende ospedaliere. In Lombardia sono 29, più ci sono 15 Asl, un'Azienda regionale dell'emergenza urgenza e altre quattro Fondazioni: Policlinico, neurologico Besta, Istituto dei tumori e San Matteo di Pavia.
TROPPI INCARICHI con sovrapposizioni inutili nell'offerta sanitaria è la motivazione che spingerebbe la Regione ad almeno sette fusioni. I potenziali ospedali candidati a perdere la propria autonomia sono in agenda da tempo: oltre a Chiari ci sono Gallarate (da unire a Busto Arsizio), Crema (con Cremona) Treviglio (con Bergamo), Garbagnate (con Legnano) e - su Milano - l'ortopedico Pini o il Fatebenefratelli (con il Policlinico). Una razionalizzazione annunciata già prima del varo della Finanziaria da Formigoni. «Riorganizzeremo ospedali e Asl per ridurre i costi - aveva detto il governatore - con un risparmio di qualche decina di milioni, oltre che con vantaggi in termini di razionalizzazione del lavoro».
L'autoriforma del sistema sanitario è del resto diventato un cavallo di battaglia di tutte le Regioni. Ai cittadini sono stati domandati soldi in più con il nuovo ticket da dieci euro, introdotto dalla manovra del ministro Giulio Tremonti, poi rimodulato dall'assessorato alla Sanità. In Lombardia il rapporto spesa sanitaria/Pil è già il più basso d'Italia: 6,7% contro una media nazionale dell'8,7%. Quella pro capite è di 1.603 euro contro una media nazionale di 1.703, la più bassa, fatta eccezione per Puglia, Basilicata e Calabria con un livello di offerta sanitaria non paragonabile a quella lombarda. Ora appare arrivata l'ora del taglio ai supermanager, con un risparmio stimato in 15 milioni. La questione è allo studio, anche se di ufficiale non c'è nulla. Almeno fino a domani, quando la Regione scoprirà le carte.R.PR.
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Girelli del Pd: «Il Pirellone faccia subito chiarezza»

«Basta con l'ambiguità e il palleggiamento di responsabilità». Il consigliere regionale Gian Antonio Girelli chiede alla Giunta del Pirellone di fare chiarezza. Nel mirino dell'esponente bresciano del Pd ci sono le dichiarazioni del governatore lombardo sulla necessità di ancorare un'eventuale riorganizzazione di ospedali e Asl al destino delle Province e al successivo commento dell'assessore alla Sanità Luciano Bresciani che attribuisce la paternità del progetto in cantiere a Roberto Formigoni. «Si stanno rimbalzando la patata bollente - incalza Girelli -. Se una riorganizzazione va fatta non si deve solo perseguire l'obiettivo del pareggio di bilancio, ma ogni decisione deve essere presa dopo una larga concertazione con i territori coinvolti nel riassetto».
Anche Girelli guarda con attenzione alla commissione Sanità convocata domani. «Capiremo se Formigoni e Bresciani sapranno dare una risposta univoca all'ipotesi di accorpamento delle aziende ospedaliere e quali soluzioni verranno messe in campo dalla Giunta».R.PR.

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