sabato 21 maggio 2011

Perché l'Ovest sia un posto dove tramonta il Sole Non la speranza

C'è stato un tempo - non mille anni fa, cinque-dieci - nel quale l'Ovest bresciano segnava l'alba di una gran bella fetta dell'economia bresciana. Erano gli anni in cui Palazzolo pareva aver ritrovato lo smalto della old-Manchester, semiarchiviata la crisi del cotoniero che si scoprirà poi essere solo il preludio a quel che è capitato poi.
Quel che al tempo appariva poi essere il rilancio di un emblema del manifatturiero dell'Ovest - la Marzoli - purtroppo si è di fatto arenato o di molto ridotto. Riavviare la Marzoli poteva dire ridare quota ad un indotto meccanico che ci ha fatto gloria nei secoli.

Ma poi resistevano baluardi anche questi secolari. Metti la NK a Capriolo e Chiari. Il cotoniero che assicurava ancora un qualche centinaio di posti di lavoro (alle donne, soprattutto) e che dava almeno l'impressione di un qualcosa che resisteva, che ti faceva immaginare di stare in un posto fatto anche di fabbriche, oltre che di rotonde e centri commerciali.
E poi c'erano i muratori, le imprese, anche le squadrette magari disinvolte col Fisco. C'era un mondo fervente di lavoro. Adesso, la crisi dell'edilizia inevitabilmente qui pesa il doppio. In quest'area si sapeva che era l'edilizia la prima - e di gran lunga - fabbrica diffusa. Adesso metà cantieri sono chiusi, le imprese sono in affanno, i pagamenti vengono regolarmente rimandati. Ma quando mai si era sentita la storia di ragazzi - nostri, nostranissimi - di 25 anni, carpentieri o ferraioli costretti a casa perché senza lavoro? Per carità: ancora qualcosa resta e persino qualcuno cresce. Sulla strada Coccaglio-Cologne, per fare un esempio, continuano a lavorare alcune fra le più belle realtà della meccanica nazionale. A Chiari, la Gnutti continua ad essere un presidio. Non è il deserto-deserto, ma certo ci siamo vicini.
Ci si dice: ma quando arriverà la Brebemi... È possibile, una speranza non ce la neghiamo. Ma - diciamocelo: anche immaginare di affrontare la desertificazione senza scommettere tutto su un nastro d'asfalto toccherebbe a chi pensa che l'Ovest possa essere un posto dove tramonta il Sole, non la speranza.
( Gianni Bonfadini - GdB del 14 maggio 2011 )

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